Esselunga, la catena di supermercati che ha 25mila addetti, ha deciso di avviare la selezione di nuovo personale attraverso un algoritmo. Farà quindi da apripista nella sperimentazione su grandi numeri e su una piazza importante come Milano. L’algoritmo è stato sperimentato internamente e darà la sua valutazione sulle candidature creando un ordine di preferenza in base alla rispondenza alle richieste dell’azienda. “Non sarà per sempre, prima o poi ci sarà il ritorno ad una pseudo-normalità, ma questa fase ci ha consentito di sdoganare la digitalizzazione del colloquio. Se domani tornassimo alla normalità, alcune parti del processo rimarrebbero comunque digitalizzate perché oggi chiunque ha imparato a conoscere i candidati in via digitale” queste sono le parole di Daniele Del Gobbo, talent acquisition & employer branding manager di Esselunga. I recruiters – spiega Del Gobbo – sono aumentati proprio per effetto della diminuzione delle attività di back office che ha permesso di spostare alcune persone in questo settore.
“Il fatto di incontrarsi fisicamente ha un’importanza relativa” per chi si candida per una posizione di retail, dato che i candidati “hanno già in mente come sarà il loro mondo del lavoro”. Mentre per il lavoro di corporate resta importante che il candidato sappia dove andrà a lavorare “rendendosi conto di persona del tipo di azienda, degli spazi, degli strumenti che l’immaginario collettivo associa a un supermercato”. L’algoritmo, applicato ad un sistema di video presentazione, fa si che il processo di selezione sia più efficiente e questo, inoltre, consentirà la possibilità a tante persone di presentarsi all’azienda e all’azienda stessa di selezionare tra un numero più ampio di candidati. L’algoritmo crea un ranking di candidati dopo aver analizzato le specifiche soft skill richieste da Esselunga come, ad esempio, la motivazione, la padronanza di linguaggio e la capacità di relazionarsi.
Dopo questo passaggio tutto torna in mani umane, l’algoritmo inoltre non esclude nessuno, semplicemente stabilisce una graduatoria di preferenza in base alle diverse esigenze della società. Prima di attuare questo tipo di selezione sono stati fatti parecchi test, l’algoritmo è stato “allenato” durante l’anno di sperimentazione dai recruiter per permettere, appunto, all’algoritmo di “adattarsi” il più possibile alle richieste dell’azienda. Del Gobbo assicura che il riscontro dato dall’algoritmo di IA coincide al 70% con quello dei recruiter dell’azienda che è “la stessa percentuale di rispondenza tra due diversi selezionatori”.
Grazie alla digitalizzazione i processi di Esselunga non si sono fermati anche durante la fase emergenziale e questo, in un momento di così grande difficoltà economica, è un fattore positivo.
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